top of page

Il mare senza stelle

Nella mia vita non sono stata in molte biblioteche fino ad ora e non posso dunque dire quali stranezze si possano o non si possano trovare tra gli scaffali più o meno impolverati. Malgrado ciò, sono abbastanza sicura che sia davvero raro trovare un libro sconosciuto che parli proprio di te, almeno che non sia una tua autobiografia che hai scritto inconsapevolmente. E sinceramente anche questa opzione mi sembra troppo assurda e dunque da scartare. Eppure, Zachary Ezra Rawlins, esaminando i libri di una delle sezioni della sua biblioteca universitaria, si imbatte proprio in uno strano volume che gli appare subito molto curioso, poiché privo di autore, casa editrice e di qualsiasi altro riferimento originario. Come se non bastasse, dopo averlo spulciato per bene, Zachary trova un capitolo che sembra parlare proprio di lui, o per lo meno, di un fatto bizzarro che gli è accaduto durante la sua infanzia. Incuriosito da quella che pare essere una faccenda tutt’altro che chiara, e spinto da vari indizi pieni di simboli che fanno sorgere in lui sempre più domande, il ragazzo si ritroverà ben presto in una realtà molto più grande di lui che lo trascinerà da una misteriosa festa in maschera a un’antica libreria sottoterra, sconosciuta ai più. L’intero posto, libreria compresa, si dimostrerà completamente intrisa di magia e capace di aprire porte che permettono di viaggiare nello spazio e nel tempo, di ricondurti all’inizio o alla fine di qualsiasi storia, anche della prima di tutte, quella da cui tutto ebbe realmente inizio. Di storie, piccole o grandi, l’intero romanzo ne è pieno, poiché la narrazione principale è alternata costantemente da capitoli che riprendono altre storie, storie mirate alla comprensione finale e totale del racconto. Purtroppo all’inizio, questi continui sbalzi, anche temporali, tendevano a farmi innervosire parecchio perché, a parte il fatto che in principio non si capiva bene dove andassero a parere e cosa realmente volessero spiegare, interrompevano l’andamento della storia principale lasciandomi spesso sul più bello. Eppure, è stata proprio questa alternanza di storie a spingermi a girare una pagina dopo l’altra, perché volente o nolente non vedi l’ora di finire il nuovo capitolo appena iniziato per riprendere quello precedente che ti aveva lasciato con il fiato sospeso. Confusione a parte, che mi duole dire mi è rimasta fino all’ultima riga del romanzo, all’autrice, Erin Morgenstern bisogna certamente riconoscere di aver avuto una straordinaria fantasia nel creare non solo ambientazioni e personaggi, ma anche collegamenti fuori dal comune che ti faranno girare la testa e naufragare nel mare (senza stelle).


Alessia Marinero



0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page