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IL MIO CUORE CATTIVO

Provate ad immaginare cosa possa voler dire non ricordare un'intera notte della vostra vita. La maggior parte di voi la potrebbe considerare una cosa normale, magari dopo una sbronza. Non lo è però se quella notte eri completamente sobrio. E non se quella notte tuo fratello minore è morto. È esattamente un buco nero quello nella memoria di Dorothea. L'unica cosa a cui può aggrapparsi è la rabbia che ricorda di aver provato per essere stata costretta dai genitori a fare da babysitter al fratellino minore Kai, che per tutta la sera non aveva fatto che urlare, che non aveva voluto dormire, che le aveva rovinato la vita diventando subito il cocco di casa. Kai e sempre Kai tormenta la memoria e le giornate di Doro, perché il senso di colpa la ossessiona. Non riescono nemmeno i mesi di terapia in un ospedale psichiatrico a farle tornare la memoria e a fermare i fantasmi che la assillano.

Solo dopo un lungo periodo, Doro riuscirà a raggiungere la stabilità mentale, che sembra tuttavia troppo fragile per durare. La notte stessa in cui si trasferisce in una nuova città, incontra un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto dicendole che il demonio lo vuole uccidere. Tutti credono che sia solo un altro “fantasma” della ragazza. Ma quando, dopo qualche giorno, Dorothea apprenderà l'identità del ragazzo e scoprirà che quest'ultimo si era suicidato prima del loro incontro, si ritroverà risucchiata in un vortice la cui unica via d'uscita sarà fare i conti con i fantasmi del passato. Ed è allora che dovrà affrontare ciò che la spaventa più di tutto: il suo cuore cattivo.

Il libro si presenta come una vera e propria “caccia ai fantasmi”, pronto a rapirvi e a mozzarvi il fiato coinvolgendovi fino all'ultimo e riuscendo infine a sorprendervi. Un altro ottimo romanzo scritto dalla sapiente penna di Wulf Dorn, che, dopo “La psichiatra” (non mi stancherò mai di nominarvelo) è riuscito nuovamente a farci apprezzare il suo stile.

Ciò che va evidenziato è la convinzione su cui si basa l'intero romanzo, ovvero che ognuno di noi, secondo Dorn, ha il suo “cuore cattivo”. Proprio come la protagonista, che farà di tutto per affrontarlo e accettarlo, capitolo dopo capitolo. La domanda però viene posta indirettamente anche al lettore: siamo tutti consapevoli della nostra parte cattiva? Siamo tutti pronti ad accettarla o la respingiamo come Doro? Questi sono interrogativi che vanno a scavare dentro ognuno di noi. Perché come dice una massima cinese: “Il male non vive nel mondo delle cose, vive unicamente nell'uomo.”

Alessia Marinero

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