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IL MITO CHE NASCE DAL TALENTO

Qualche settimana fa abbiamo assistito ad un evento che ha sconvolto le persone di tutto il mondo: la morte di Diego Armando Maradona.

Veniva chiamato “El Pibe De Oro”, in riferimento al suo immenso talento. Infatti Maradona fece vincere la Coppa Del Mondo all’Argentina, e fu molto importante soprattutto per Napoli, in quanto riuscì a portare la squadra per ben due volte allo scudetto, cui inoltre permise di vincere la Coppa Italia, la Coppa UEFA e la Supercoppa Italiana. Ma perché tutti lo ammirano così tanto ancora oggi?

Nonostante i suoi eccessi smodati e nonostante fosse coinvolto in brutti affari, è bene non confondere la sfera privata con il giudizio sportivo. Facendo un salto nel passato, ricordiamo che Maradona apparteneva ad una famiglia proveniente dai bassifondi argentini: non aveva nulla, solo una gran voglia di giocare a calcio, la grande passione che coltivava fin da quando era bambino. Così, partendo da un paio di scarpette rovinate e un pallone, riuscì a riscattarsi tanto da essere considerato il più forte calciatore del mondo.

Per quanto riguarda il Napoli, all’epoca si trattava una squadra calcistica - presente già da parecchi anni – che ancora non aveva ottenuto tanti successi. L’arrivo di Maradona ha certamente segnato una svolta positiva nei cuori di tutti. I tifosi napoletani lo considerano, ad oggi, quasi come un figlio, un membro della famiglia. Ma, soprattutto, lo amano come si ama un eroe, in quanto fece conoscere Napoli e la sua squadra in tutto il mondo, riuscendo a valorizzare per la prima volta dopo 60 anni anche il sud Italia.

A livello sociale, Maradona fu considerato un idolo: era la dimostrazione vivente del fatto che quando si ha un sogno non importa la condizione economica in cui ci si trova, ma servono solamente tanta determinazione e ambizione, come lui stesso afferma in un’intervista in cui spronava i giovani a rincorrere sempre i loro sogni e a non curarsi di ciò che pensano gli altri.

In qualche modo, le persone meno abbienti trovano tuttora in lui una via di scampo per non pensare alla realtà in cui vivono e sperare in un possibile riscatto sociale. Molti associano ormai Napoli proprio a Maradona, cui sono dedicati diversi murales sparsi per la città, insieme alla sua famosissima maglia numero 10. Proprio per questa fortissima influenza, è stato deciso di dare il nome del calciatore argentino allo stadio della stessa Napoli, ex San Paolo e ora Stadio Diego Armando Maradona.

Un esempio della sua grande umanità fu un'amichevole contro la squadra locale di Acerra, organizzata per aiutare un bimbo gravemente malato. Nonostante il presidente del Napoli non fosse d’accordo a far giocare la partita, Maradona insistette pagando la penale imposta dalla sua compagnia assicurativa e affermando: “Questa partita si deve giocare per quel bambino”.

L’incredibile ed unico talento di cui era dotato ha fatto sì che l’uomo Maradona non sia riuscito a gestire il campione che, malgrado tutte le contraddizioni, è diventato un mito.


Giorgia Aprile, Paola


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