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“Il rapimento della neonata a Cosenza: una finta gravidanza, un piano inquietante e il sorprendente ritorno della bambina.

  • Immagine del redattore: Scicliceo
    Scicliceo
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Rosa Vespa, una donna di 51 anni originaria di Cosenza, laureata in architettura, ha organizzato un piano inquietante per “adottare” una neonata che non le apparteneva.

Per mesi, ha simulato una gravidanza, ingannando il marito, Moses Omogo Chidiebere, di 43 anni, e le persone a lei vicine, con false visite mediche, acquisti di articoli per bambini, facendosi crescere la pancia ed indossando abiti larghi. C’era però da capire cosa fare alla scadenza dei 9 mesi, e la donna aveva pensato anche a questo. Infatti  ha detto a tutti che si sarebbe ricoverata nella clinica “Sacro Cuore”, ma che a causa del covid per loro era impossibile venirla a trovare. Organizzato il piano, passó all’azione il  21 gennaio 2025 alle 18:30. La donna, col volto coperto da una mascherina, si introdusse nella clinica ‘Sacro Cuore’ di Cosenza, dove la neonata Sofia Cavoto era nata da 2 ore. Dopo aver rapito la bambina, con la scusa di essere uninfermiera e di doverla portare in pediatria per una visita, tornò a casa insieme al marito e la spacciò a tutti per un maschietto, vestendola di azzurro. Lì iniziò a festeggiare la “nascita” con il marito, con i parenti e gli amici, postando tutto sui social come se fosse realmente “suo figlio”. Tutto questo mentre Valeria Chiappetta, casalinga di 24 anni, e suo marito Federico Cavoto, commesso di 26 anni, genitori di Sofia e di un altro bambino di sei anni, si disperavano.

Per fortuna, i genitori della neonata denunciarono subito la scomparsa della loro bambina e grazie all’intervento delle forze dell’ordine, che avevano accesso alle immagini delle telecamere di sorveglianza, furono rapidamente individuati. Rosa fu immediatamente arrestata; il marito inizialmente fu arrestato per sequestro di persona, ma poi fu scarcerato poiché si pensò che fosse stato ingannato dalla moglie. Questo caso ha messo in luce le disfunzioni psicologiche di Rosa e le conseguenze drammatiche delle sue azioni. 

Ad oggi la bambina ha fatto ritorno a casa con i genitori e il fratellino, tutti ancora visibilmente turbati e scossi.


Ginevra Marino

Mirella Emmolo

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