top of page

Il segreto di Medusa

Il segreto di medusa è la storia sottoforma di romanzo del mito di Medusa. La storia narrata da Hannah Lynn, scrittrice di fama internazionale, nata e cresciuta a Cotswold, in Inghilterra, inizia raccontando l’infanzia di Medusa, figlia di Aretafilia e Talete: lei era una bambina dolce, felice e bellissima e per questo motivo molti uomini, anche più grandi del padre di lei, desideravano prenderla in sposa, nonostante avesse solo 13 anni. Il padre non voleva lasciare sua figlia nelle mani di questi pretendenti e decise di portarla al tempio di Atena, signora delle arti e della guerra, per farla diventare una sacerdotessa in modo tale da proteggerla. Crescendo, si contraddistingue dalle altre sacerdotesse sia per la bellezza sia per la sensibilità nei confronti delle numerose donne che si recavano al tempio per cercare conforto a causa delle violenze subìte dai mariti. Il fascino e l’empatia di Medusa travolgeranno il dio Poseidone, dio del mare, che la trarrà in inganno e la violenterà all’interno del tempio della dea. L’evento scatenerà l’ira della dea, che non avrà pietà per colei che ha profanato il suo tempio, nonostante sia stata violentata nel corpo e nello spirito contro la propria volontà ed ella si vendicherà trasformandola nel mostro che oggi, noi tutti, conosciamo, ovvero in una Gorgona. A mio parere la narrazione di Lynn è molto interessante poiché utilizzando un linguaggio immediato, modernizza e rende attuale la figura di Medusa, simbolo di violenza subìta e ricerca di emancipazione e riscatto. Nel prologo del libro viene detto: “Forse è vero. Magari tutti i mostri sono così fin dalla nascita. Ma non è così. Lei non era così. Furono dei mostri a creare Medusa, ma lei non era nata da essi”. Questa citazione mi fa riflettere perché credo che noi esseri umani siamo il frutto delle nostre esperienze passate, sia positive che negative. Infatti, ogni persona impara a dare alla vita ciò che da essa ricevono; Medusa era una bambina spensierata ma è diventata un mostro, non perché era maledetta, ma perché tutti le hanno voltato le spalle nel momento del bisogno. Per questo credo che le persone diventano aggressive, dopo aver subito quasi sempre violenza psicologica e fisica e cercano di vendicarsi del dolore che provano facendo del male a loro volta. Non metto in dubbio che questo sia un modo tossico di chiedere aiuto, ma capisco perché lo fanno e se abbiamo abbastanza forza d’animo dobbiamo cercare di aiutare il più possibile gli altri e far sì che non si sentano soli e abbandonati in un momento così delicato.

Lorena Inì

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page