L'Italia scende in piazza per la Palestina
- Scicliceo

- 1 giorno fa
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“L’umanità deve mettere fine alla guerra o la guerra metterà fine all'umanità.” È quello che afferma John F. Kennedy nel suo discorso del 1961 all’ONU, quando gli viene chiesto di riflettere sulla sopravvivenza del genere umano in balia dei conflitti dell'epoca.
Da molti anni ormai si parla della guerra tra Israele e Palestina e il mondo si mostra sempre più consapevole e sconvolto da questa situazione. Le cause del conflitto hanno radici storiche che si intrecciano con problematiche politiche e religiose. L'impossibile convivenza di due popoli che dal 1948 danno sfogo a innumerevoli atti di violenza per ottenere il dominio su un territorio dalla superficie paragonabile a quella della regione della Liguria. Brevi sono stati i periodi di interruzione dei conflitti, seguiti da nuove ondate di violenza, ma ancora ad oggi non si riesce a trovare un punto di incontro che possa stabilire degli accordi di pace. Le conseguenze più gravi ricadono soprattutto sui civili, in particolare su famiglie e bambini che vivono sotto bombardamenti continui, con forti limitazioni e una costante mancanza di sicurezza.
Proprio per questo, lunedì 22 settembre 2025, in molte piazze italiane si sono tenute manifestazioni e cortei per sostenere la popolazione palestinese. Migliaia di persone di tutte le età, tra cui studenti, famiglie, adulti, associazioni e attivisti, si sono raggruppati per sostenere tutti una causa comune: mettere fine alle violenze, ricordare il rispetto per i diritti umani e la solidarietà verso chi vive ogni giorno nella paura e nell’incertezza.
Le manifestazioni per la Palestina del 22 settembre 2025 si sono svolte in oltre 80 città italiane. Tra i luoghi più coinvolti ricordiamo Roma, con circa 300.000 persone e cortei anche all’interno dell’Università “La Sapienza” o Milano, che ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone, portando disagi nei trasporti e scontri con la polizia. Anche a Bologna ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, mentre a Napoli sono stati interrotti i servizi ferroviari. Torino, Padova, Palermo e anche città più piccole come Genova, Livorno, Trieste, Ancona, Lecce, Bari, Brindisi e Catania hanno visto la partecipazione di molti cittadini. Le strade si sono riempite di bandiere palestinesi, cartelloni, striscioni, canti e cortei e hanno visto tutti i partecipanti uniti da un unico obiettivo: far sentire la voce di chi chiede pace e giustizia.
Baja Besarda


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