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L'uomo dei cerchi azzurri

Parigi è incantevole tanto di giorno quanto di notte. Se passeggi per le sue strade, quando il sole è ormai calato e i lavoratori sono tornati nelle loro tiepide case, potresti imbatterti in qualche monumento mozzafiato, nella vetrina di un negozio ormai chiuso, o in un venditore di rose lungo gli Champs Elysees. Eppure, da qualche mese a questa parte, le attrazioni più gettonate della Città della Rivoluzione sembrano essere dei cerchi azzurri tracciati con il gesso, che compaiono quasi ogni sera lungo i marciapiedi parigini. Il semplice divertimento di qualche artista di strada, dicono alcuni, eppure secondo il commissario Adamsberg c’è qualcosa di ben più bizzarro e sinistro sotto. Egli lo percepisce, sente che qualcosa di terribile potrà accadere, e il suo sesto senso, famoso in tutta la Francia, non ha mai sbagliato. E, purtroppo, non sbaglia nemmeno stavolta, lasciando nuovamente tutti a bocca aperta, quando una donna sgozzata viene trovata al centro dell’ennesimo cerchio azzurro. Quello che sembrava all’inizio un semplice gioco si è rivelato un’attrazione ben più macabra di quanto tutti avessero previsto. E d'altronde, chi, oltre ad Adamsberg, avrebbe potuto prevederlo?

La trama semplice ma ben sviluppata è il punto di forza del romanzo “L’uomo dei cerchi azzurri” firmato Fred Vargas, solo il primo di una serie di libri che raccontano le indagini del commissario Adamsberg, che hanno ottenuto grande successo in tutta Europa. La costruzione del romanzo è ottima, tanto quanto lo sono i personaggi, tutti con caratteristiche particolari che non risultano in alcun modo eccessive o forzate. Altro aspetto positivo sono i capitoli estremamente corti, che ti fanno perdere il conto di quanti ne hai letti nel giro di pochi minuti e rendono il racconto estremamente leggero. Solo all’inizio la narrazione risulta leggermente lenta, e il libro ci mette giusto qualche pagina per ingranare davvero, ma nulla che non sia risolvibile nel giro di qualche capitolo. Un thriller abbastanza bilanciato, non tra i più eccezionali che si possono trovare nelle librerie di oggi, dove se ne possono trovare di migliori, ma comunque abbastanza bello e da tenere in considerzione. Nel complesso è un libro piacevole e poco impegnativo, da leggere con un thè caldo tra le mani per cercare di riscaldare sia noi, dal freddo che fa in questi giorni, che l’oscurità di Parigi.



Alessia Marinero

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