La guerra dei dazi di Trump
- Scicliceo
- 6 giorni fa
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La guerra commerciale dei dazi lanciata da Donald Trump nel 2018 è stata una delle principali azioni economiche durante la sua presidenza. L'intento era di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti e proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza estera, ritenuta sleale, in particolare quella cinese. Trump ha accusato la Cina di pratiche commerciali scorrette, come la manipolazione valutaria, il furto di proprietà intellettuale e le sovvenzioni alle aziende statali, che danneggiavano le imprese americane. Nel marzo 2018, Trump ha imposto dazi su acciaio (25%) e alluminio (10%) provenienti da diversi paesi, tra cui la Cina, ma anche l’Unione Europea, il Canada e il Messico. Questo ha scatenato una serie di ritorsioni da parte dei paesi coinvolti. La Cina ha risposto con tariffe su prodotti americani, come la soia e le auto, e il conflitto si è intensificato nel corso dei mesi successivi. L’obiettivo di Trump era di costringere i partner commerciali a rinegoziare accordi più favorevoli per gli Stati Uniti. Le tariffe sui beni cinesi sono aumentate a più riprese, passando dal 10% al 25% su una vasta gamma di prodotti. La Cina ha risposto con contro-dazi, peggiorando le relazioni economiche e alimentando l'incertezza globale. Nel gennaio 2020, gli Stati Uniti e la Cina hanno firmato la “fase uno” di un accordo commerciale, che prevedeva riduzioni tariffarie e impegni da parte della Cina nell’acquistare beni americani. Tuttavia, la guerra dei dazi non è mai stata completamente risolta, e le tensioni commerciali sono continuate sotto l’amministrazione Biden, anche se con una retorica più moderata. La guerra dei dazi ha avuto impatti significativi sui mercati globali, creando turbolenze e costringendo le imprese a rivedere le loro catene di approvvigionamento. Sebbene l’intento di Trump fosse proteggere i posti di lavoro americani, gli effetti sull’economia sono stati misti, con aumenti dei prezzi per i consumatori e difficoltà per alcuni settori produttivi.
Trump ha inoltre indicato che resteranno in vigore finché giudicherà che il flusso di migranti e dell’oppioide fentanyl verso gli Usa non sia stato adeguatamente ridotto, senza indicare chiare richieste.
Antonio Cottonaro
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