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Le droghe legali

Molto spesso c’è un attacco, giusto o sbagliato che sia, verso le sostanze illegali e più precisamente nei riguardi delle droghe; perciò oggi descriverò tutte quelle sostanze di uso quotidiano che in realtà possono essere considerate al pari, se non “peggiori” di altre illegali.

Al primo posto troviamo l’alcool, più specificamente l’etanolo, che è consumato moggiormente della popolazione sopra i 15 anni; a causa degli effetti di disinibizione e successivo rilassamento, le controindicazioni sono molteplici: può provocare dipendenza e un consumo eccessivo può portare a ipoglicemia, vertigini, vomito, coma o addirittura la morte. Essendo l’assunzione dell’alcol socialmente accettata, la sua dipendenza è una condizione clinica spesso sottovalutata.

Accompagnata all’alcool, un’altra sostanza spesso utilizzata, purtroppo anche dai più piccoli, è la nicotina contenuta nel tabacco delle sigarette: uno dei veleni più potenti al mondo.

Al contrario dell’alcool non è un depressivo bensì un eccitante; anche se nei fumatori esperti provoca rilassamento poiché il consumo costante blocca un neurotrasmettitore.

Distrugge letteralmente i polmoni, in molti casi porta alla dipendenza e spesso causa problemi oltre che respiratori, anche all’apparato cardio-circolatorio.

Oltre a queste sostanze, che di benefico hanno ben poco, troviamo la caffeina; quest’ultima nelle giuste dosi è innocua, e anzi può essere uno stimolante utile per studenti e lavoratori ma, come spesso accade quando si esagera può portare anch’essa alla dipendenza e può provocare tachicardia, ipertensione e aritmie cardiache.

Spesso si tende ad assumere elevate dosi di caffeina che provocano l’assuefazione del corpo; questo abituandosi alla sensazione, ne avrà un bisogno costante che tendenderà ad aumentare. Questa sostanza è contenuta anche nel tè, oltre al caffè anche se in quantità minore.

Da molte medicine di largo consumo si possono ricreare sostanze stupefacenti; ma effetti psicoattivi sono anche causati dalla teofillina, che troviamo nel cioccolato, che genera un aumento dell’attivazione corticale (memoria, linguaggio, capacità di ragionamento, di pianificazione, di risolvere un problema) e dei livelli di energia.

Il cioccolato, di per sé, non è una sostanza nociva, anzi può portare benefici, il problema si verifica se ne viene fatto un uso spropopositato, che anche in questo caso provoca dipendenza.

È necessario, però, fare una distinzione tra dipendenza psicologica e fisica: la dipendenza fisica è quella condizione in cui è il corpo, oltre che alla psiche, a necessitare di una sostanza; invece parliamo di dipendenza psicologica quando è presente il bisogno di riprovare il piacere prodotto da una determinata sostanza.

Molto spesso infatti, possiamo ritrovarci ad avere una voglia insoddisfabile di alcuni cibi; a maggior ragione se questi sono dolci poiché rilasciano dopamina, detta anche ormone della felicità.

In effetti c’è un po’ di scetticismo quando si parla di droga, perché non si conoscono tutte le sfaccettature del significato della parola stessa. Ad esempio l’alcool uccide ogni anno molte più persone rispetto alla cannabis o a diversi allucinogeni eppure, in Italia, l’alcool è perfettamente legale mentre di queste altre sostanze non è permesso il consumo. Non dovremmo demonizzare, quindi, ciò che è illegale, e allo stesso tempo non dovremmo divinizzare o far apparire come innocue alcune sostanze legali.

Antonio Magro


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