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Le sette morti di Evelyn Hardcastle

Nessuno di noi potrà mai provare nella propria vita l'esperienza di essere qualcuno altro al di fuori di se stesso. Diciamolo chiaramente, tutti, almeno una volta però, abbiamo desiderato di poterlo essere. Chi per una ragione, chi per un'altra, siamo portati a credere che la vita degli altri sia migliore della nostra, ma sicuramente non è così. Posso però assicurarvi che questo desiderio di cambiamento che talvolta ci assale non ha minimamente varcato la soglia della mente di Aiden Bishop, costretto a svegliarsi ogni giorno in un corpo diverso di uno degli ospiti di Blackheath House, una maestosa residenza circondata da una foresta immensa. E' proprio qui che Lord Peter e Lady Helena Hardcastle hanno deciso di radunare dopo diciannove anni dalla morte del loro figlio più piccolo, tutti coloro che erano presenti in quel fatidico giorno. Purtroppo l'ombra della morte non nega la sua seconda visita alla famiglia, e alle undici di sera la figlia Evelyn Hardcastle, muore vicino al laghetto della casa, colpita da un proiettile. La morte di ognuno di noi è una certezza assoluta, è come l'ultima casella di un gioco da tavolo, come la chiusura di un cerchio. Ma quello di Evelyn sembra proprio ostinato a non chiudersi, o meglio, a continuare a riaprirsi. Evelyn Hardcastle, infatti, non morirà una sola volta, ma continuerà a morire ogni notte alle undici di sera dello stesso giorno. Questo finché Aiden non scoverà la vera identità del suo assassino, liberando così da quell'incubo che rende prigioniero sia lui che la povera e ignara Evelyn, che alla fine, anche se in circostanza diverse, cade sempre tra le braccia della morte. Se quello di provar ad essere un'altra persona è sempre stato un vostro sogno, posso assicurarvi che grazie all'abile maestria dell'autore, Stuart Turton, riuscirete a realizzarlo. Egli infatti riuscirà a farvi provare insieme al protagonista persone e personalità completamente diverse tra loro. E come se questo non bastasse a farvi confondere, visto che cercherete di ricordare le vostre identità passate, non vi verranno risparmiati neppure i salti temporali. Personalmente non mi hanno però disturbato granché perché permettono al lettore di comprendere al meglio la situazione di Aiden e di camminare quindi con lui passo per passo, per essere confusi quanto lo è lui realmente. L'intero racconto è come delle montagne russe, momenti in cui crederete di aver capito davvero qualcosa e momenti in cui vi renderete conto di non aver capito nulla in realtà, ma proprio come le montagne russe, anche la narrazione sarà altrettanto scorrevole e piacevole, anzi, emozionante. E proprio come quando siete su di esse, sarete travolti anche dalla paura, generata da una mano malvagia e silenziosa che si muove dietro tutti gli ingranaggi. Alessia Marinero

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