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Newsies: The Broadway Musical

Può un esiguo gruppetto di strilloni crescere a tal punto da minacciare una delle più grandi ed affermate testate giornalistiche di New York? Questa è la domanda alla base della produzione Disney Newsies. Immagino vi stiate chiedendo chi siano gli strilloni. Gli strilloni, “newsies” in inglese, erano tutti quei ragazzini, per la maggior parte orfani, che letteralmente “strillavano” i titoli di giornale per poter guadagnare qualche centesimo per vivere. Nella cornice di una New York in preda a rivolte e proteste, quindi, si muovono questi strilloni, con tutti gli ostacoli e le difficoltà del caso, molto spesso coincidenti con una “bad headline”, “cattiva testata”, difficile da vendere. A questa aggravante si aggiunse poi l’incessante “lotta” tra le varie testate, che, come si può facilmente immaginare, ebbe terribili ripercussioni proprio su quei poveri ragazzi.

Ma veniamo al musical. Vent’anni dopo l’uscita del film, Disney decide di riprendere la storia degli strilloni: Newsies calca i palchi di Broadway nel 2012. Il musical fu poi rimesso in scena cinque anni dopo per poter essere ripreso e poi reso film, disponibile oggi sulla piattaforma di streaming Disney+.

Jack Kelly, leader della rivolta, interpretato da un talentuosissimo Jeremy Jordan, è ben diverso tra film e musical: se nel film era un cowboy con il sogno delle praterie di Santa Fe, nel musical se ne dimentica completamente per interessarsi piuttosto all’arte, restando però sempre innamorato della piccola cittadina nell’Ovest. Al suo fianco avrà Crutchie, interpretato da Andrew Keenan-Bogler, fedelissimo amico zoppo (“crutch” in inglese vuol dire stampella, strumento che lo accompagnerà durante tutto il musical); David, ruolo recitato da Ben Fankhauser, con il fratello Les, e soprattutto Katherine, impersonata da Kara Lindsay, di cui Jack si infatuerà a tal punto da rinunciare ai propri sogni e alle proprie intenzioni per stare proprio con lei.

Potrebbe essere proprio questa l’unica nota di demerito al musical: la linea amorosa tra i due protagonisti è tutt’altro che necessaria. Il personaggio di Katherine risulta essere l’opposto tra l’inizio e la fine della produzione: se durante il primo atto risulti avere quel quid rivoluzionario – nel 1889 una donna non aveva modo di tentare una carriera nel giornalismo, specialmente di cronaca –, nel secondo atto mette quasi di lato questo aspetto per incentrarsi a convincere Jack a rimanere nella Grande Mela, e quindi spostando l’attenzione dello spettatore da sé al ragazzo, rendendola mero personaggio secondario che talvolta risulta futile o semplice intermediario.

Tuttavia, alla multinazionale statunitense va riconosciuto un merito: la coreografia del musical supera ogni aspettativa che si possa avere, lasciando lo spettatore completamente meravigliato. Dall’acrobatico al tap, Christopher Gattelli, coreografo, crea una vera e propria opera d’arte, mirata ad enfatizzare la capacità fisica e la resistenza di questi adolescenti che, costretti a stare giornate intere in piedi, si muovono con estrema leggerezza e flessibilità.

Il cast, composto principalmente da ragazzi tra i 20 ed i 25 anni, con l’eccezione di Les – unico al di sotto dei dieci anni –, risulta essere estremamente dinamico e coinvolgente. Altro fattore critico resta però la rappresentazione delle minoranze: poco più di un decimo della produzione è costituito da esse.

In conclusione, Newsies rimane, seppur con qualche falla, uno dei fenomeni di Broadway che ha riscosso più successo tra i musical Disney e a buon diritto. Come già detto qualche rigo sopra, si trova facilmente su Disney+, andate a dare un’occhiata.

Per questo numero è tutto, ci vediamo al prossimo musical!



Beatrice Inì

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