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Persepolis: non dimenticare mai chi sei e da dove vieni

Persepolis è un’autobiografia che racconta, sotto forma di fumetto, la vita dell’autrice, Marjane Satrapi. All’inizio del libro Marjane è solo una bambina, che vediamo crescere e farsi strada (sgomitando) nel mondo, diventando una donna adulta. Nata a Rasht, in Iran, nel 1969, Marjane cresce in una famiglia di origini nobili e dalla mentalità aperta, che la espone parimenti alla cultura orientale e a quella occidentale. A Teheran frequenta il Liceo francese fino all’età di quindici anni, quando, scoppiata la guerra fra Iran e Iraq, i genitori la mandano a Vienna. Lì frequenta le scuole superiori, ma non riesce a sentirsi a casa. Sperimenta i primi amori e le prime delusioni, frequenta i ritrovi giovanili, ma rimane talmente sfiduciata nei confronti del mondo che sprofonda in una spirale di depressione. A diciannove anni Marjane, ormai diplomata, decide di tornare a casa per ritrovare l’affetto della famiglia, che l’ha sempre supportata. Lì inizia gli studi artistici, ma la censura del regime di Khomeini inizia a starle troppo stretta; allora si trasferisce prima a Strasburgo e poi a Parigi. È in questi anni che dà vita a Persepolis. Tramite la sua storia Marjane comunica quella del suo Paese, l’Iran, e denuncia i “guardiani della rivoluzione” (corrispondenti a ciò che chiameremmo forze militari, ma con in più il compito di far rispettare le leggi morali islamiche), l’oppressione delle donne e la repressione culturale. Anche oggi l’autrice non manca di far sentire la sua voce, ricordando che nel suo Paese ci sono stati importanti passi avanti, ma i problemi fondamentali sono ancora considerati “intoccabili”: dopo la morte di Mahsa Amini, in Iran (e nel mondo) sono scoppiate delle ribellioni e, per la prima volta, in Iran, tuttз combattono fianco a fianco, nonostante la diversità di genere. Quella per la parità di genere e contro l’imposizione dell’hijab è una battaglia che Marjane porta avanti fin da giovanissima. Ora di base a Parigi, è un’affermata e pluripremiata fumettista, illustratrice, regista e sceneggiatrice, sta lavorando ad un documentario sulle proteste in corso e ripone tutta la sua fiducia nella gioventù iraniana:

"In questo sistema di potere, retto da gente vecchia e arcaica, che appartiene a un altro secolo, i giovani di oggi non vedono più un futuro, non credono neppure alla sua possibile riforma: quella iraniana è una dittatura e se si aprisse alle riforme, smetterebbe di esserlo. È ora di dire 'bye bye' a questi vecchi che governano. Evviva la gioventù iraniana!"

Sara Aprile


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