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Premio Nobel per la Medicina 2022

Lunedi 3 ottobre è stato assegnato il Premio Nobel per la medicina allo svedese Svante Pààbo, considerato il “padre della paleogenetica” per i suoi studi sul genoma dei nostri antenati. Un premio Nobel è un’onorificenza di valore mondiale attribuita annualmente a personalità che si sono distinte per le loro scoperte, ricerche o invenzioni, per la letteratura o per il proprio impegno in favore della pace. Il premio fu creato da Alfred Nobel, chimico svedese che inventò la dinamite e che dai suoi brevetti ottenne un’ingente fortuna, a tal punto che nel suo testamento destinò il suo patrimonio ad una fondazione che avrebbe dovuto distribuire ogni anno cinque premi a chi apportava maggiori benefici all’umanità in diversi campi. Oggi, vincere il Nobel non è solo questione di prestigio, ma assicura un generoso premio in denaro pari a 900 mila euro. Chi siamo e da dove veniamo? Queste sono le domande che il genetista svedese ha posto come base delle sue ricerche sin dall’inizio della sua carriera. Nonostante i suoi studi inizialmente furono indirizzati verso la Storia della Scienza e l’Egittologia, Svante decise di dedicarsi alla biologia molecolare quando iniziò ad analizzare il DNA di mummie egizie e uomini sepolti nei ghiacci, avvicinandosi alle ricerche sul genoma degli ominidi. Il suo operato ha portato a nuovi approcci in biologia molecolare, antropologia fisica e bioinformatica per svolgere ricerche genetiche innovative, allargando il campo di ricerca alla genetica di animali estinti e alla storia genetica di alcuni patogeni che hanno causato malattie come lebbra e tubercolosi. L’operato di Svante l’ha portato a sequenziare sia il genoma mitocondriale che l’intero genoma nucleare dell’uomo di Neanderthal, specie estinta 30.000 anni fa. Inoltre, ha anche scoperto un nuovo tipo di ominidi, di cui non si era a conoscenza, denominato Denisova. Come conseguenza delle sue scoperte, Svante è giunto all’ipotesi che esisterebbe un’effettiva parentela genetica tra gli uomini di Neanderthal e gli Euroasiatici, mentre non ci sarebbe alcun tipo di legame diretto con gli Africani. Viaggiare nel passato è il sogno di tutti noi e grazie alle sue scoperte, Svante ha reso questo viaggio nel tempo quasi del tutto reale mostrandoci aspetti interessanti e particolari sulla nostra evoluzione, nella speranza che questa strada venga percorsa ancora da altri ricercatori per capire cosa ci rende ciò che siamo.

Martina Trovato


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