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Scandalo plusvalenze: terremoto in Serie A

Nelle scorse settimane sul calcio italiano si è abbattuto un vero e proprio uragano per la prima volta dallo scandalo Calciopoli del 2006.

Ad essere protagonista incredibilmente è ancora la Juventus, il club che vanta più titoli nazionali, penalizzata di ben quindici punti nell’attuale classifica. Oltre alla pesantissima penalizzazione, che ha sicuramente destabilizzato l’ambiente, sono stati deferiti ben undici dirigenti del club bianconero, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, dimessosi a sorpresa nello scorso dicembre dopo oltre un decennio di successi. Queste dimissioni avevano già fatto presagire quello che sarebbe successo nel mese successivo, ma nessuno di certo poteva aspettarsi una penalità di tale portata.

Ma quali sono stati i motivi che hanno portato la Lega Calcio a punire così severamente la Juventus?

Come si legge nel comunicato redatto dal componente della procura federale FIGC Giuseppe Chinè, la Juve avrebbe creato una rete ampissima di plusvalenze fittizie, nella quale sono coinvolte altre otto società professionistiche, di cui cinque militano in Serie A (Sassuolo, Atalanta, Empoli, Sampdoria e Udinese), che al momento non sono state sanzionate.

Ma cosa sono le plusvalenze fittizie? Si tratta di manovre compiute in accordo tra due club, molto spesso riguardo giocatori superflui al progetto tecnico o provenienti dalle giovanili, il cui scopo è di sistemare i propri bilanci e favorire così entrambe le società. Un esempio pratico è quello del trasferimento di Manolo Portanova dalla Juve al Genoa per ben dieci milioni di euro, un prezzo assolutamente eccessivo considerando il reale valore di mercato del calciatore (un milione di euro).

Da dove deriva questa esigenza di risanare i bilanci con manovre illecite? Ha contribuito la pandemia che ha ridotto notevolmente gli introiti dei club, costretti a dimezzare gli stipendi e tagliare in ogni modo i costi. Queste manovre sono però molto delicate e per un club quotato in borsa come la Juve risulta fondamentale chiudere il bilancio in positivo.

Le sanzioni nei confronti della Juventus, che ha deciso di appellarsi comunque al Coni per ribaltare la sentenza, potrebbero non essere terminate qui. Nel caso in cui durante il processo Prisma sugli stipendi, che si terrà a marzo, dovesse risultare che queste manovre hanno permesso al club di iscriversi al campionato potrebbe arrivare la sentenza più temuta dai tifosi bianconeri: la retrocessione d’ufficio in Serie B.

Questa ulteriore pagina nera del calcio italiano è la testimonianza dell’incapacità dei club nazionali di competere con i rivali europei. Il nostro campionato, dopo il picco raggiunto alla fine del secolo scorso, non è più riuscito a rilanciarsi venendo spodestato dalla Premier League inglese come campionato più seguito al mondo. Tale divario sembra ormai incolmabile date le risorse economiche di cui possono disporre i club inglesi grazie ai numerosi e ricchi sponsor provenienti da tutto il mondo. La speranza è che questa terribile fase che sta attraversando il calcio della nostra nazione, dal punto di vista sia economico che competitivo, possa terminare al più presto e che le sentenze che arriveranno nei confronti dei colpevoli portino una ventata d’aria fresca, drastica ma necessaria.

Giovanni Aprile e Andrea Bonincontro Puglisi


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