Scicli nel corso degli anni ha visto diversi exploit in ambito sportivo, raggiungendo livelli agonistici molto alti e, in alcuni casi, massimi.
Discipline come calcio a 5, pallamano, judo, ginnastica artistica, kick boxing, danza, hanno foraggiato eccellenze di cui tutta la città ne andava e va tuttora fiera, producendo un moltiplicarsi delle varie società o associazioni sportive.
Questa crescita, però, non è stata e non è adeguatamente supportata da strutture valide e funzionali.
In tal senso si potrebbe fare molto di più. L’ultimo importante "investimento pubblico" nello sport risale a parecchi anni fa, con fondi sicuramente in parte sprecati, come quelli spesi nella struttura di Cava D'aliga, mai riaperta dopo il termine dei lavori, né collaudata, quella che ricordavo essere un via vai di gente con palloni o racchette in mano, o il palazzetto di Donnalucata.
La telenovela dello Scapellato ogni anno, porte aperte porte chiuse, ai limiti del grottesco.
La giovane società Meerkat di pallacanestro, dimostra che ci sono persone che hanno la volontà di investire ed appassionarsi insieme alla propria città.
Esempi virtuosi come il Tennis Club o il Bruffalori calcio, per dirne due, che vivono in "autosostentamento", con la struttura in GESTIONE, che garantiscono un ottimo standard seppur mai, o quasi, aiutate dall'amministrazione locale.
Gestione... che parola difficile…
È qui che bisogna fare la differenza, è qui che la cosa pubblica deve entrare in gioco, adeguando le strutture esistenti, garantendone adeguata manutenzione, o magari, creandone di nuove, affidandone la gestione a società sportive tramite le adeguate procedure, perché altrimenti, man mano che l'asticella va su, la città dovrà dire “ciao ciao” ai propri campioni!
E questo mette tristezza. Un paese sportivo, invece, è un paese contento!
Mattea Morana
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