Quest’anno al Quintino Cataudella la lista elettorale è alquanto affollata: ben sette candidati alla rappresentanza d’istituto. Questa calorosa voglia di partecipare alla vita scolastica in prima linea ci dimostra come i nostri audaci candidati abbiano a cuore l’Istituto. Ora, noi della Caporedazione, ci chiediamo se un aspirante rappresentante debba avere determinati requisiti e, da tradizione, abbiamo sottoposto ai candidati delle domande per aprire le danze in vista del 16 novembre, giorno in cui questi si presenteranno a tutta la scuola.
Martina Trovato (III B)
Martina ci ha detto di essere sostanzialmente una persona disponibile sia fuori sia all’interno della scuola, anche per una semplice chiacchierata.
Martina, non credi sia troppo presto per candidarti essendo appena approdata al terzo anno?
<<No, non penso ci sia un anno perfetto per farlo. È vero che gli anni ritenuti ideali per candidarsi sono il quarto e il quinto, perché si conosce meglio la scuola, ma personalmente mi ritengo già pronta a ricoprire questo ruolo.>>
Dunque, cosa credi di avere in più degli altri per ritenerti già pronta?
<<Uno tra i miei vantaggi è quello di essere al terzo: sono nell'anno intermedio tra i più grandi e i più piccoli e, nel caso in cui quest'anno non salissi, avrei ancora altri due anni per riprovarci.>>
Sarah Vaccaro (4 A)
Sarah, ragazza audace e pragmatica, crede nella socialità, nella collaborazione tra studenti, nell’efficienza del lavoro di squadra. Nel suo programma spicca la proposta di educazione finanziaria. Infatti, a suo avviso, siamo eccessivamente preparati sulle nozioni teoriche e poco su quello che la vita ci riserva dopo il liceo.
Molti si chiedono cosa stia a significare il tuo motto... Cosa vuol dire per te?
<<“Non battere la fiacca, vota Sarah con l’h” vuol dire “non stare lì a non fare niente, bensì vota”. È un invito non solo a votare me, ma a votare in generale, evitando l’errore di astenersi dal voto. In fondo, servono anche a questo le elezioni a scuola: imparare a scegliere bene chi ci rappresenterà e capire che votare è un dovere e un diritto.
Infine, il mio motto è una sorta di "rivendicazione". La mia "h" è sempre stato un modo per distinguermi dalle altre Sara e il fatto di averla “rivendicata” nel motto è un modo per far sapere a tutti che c'è.>>
Martina Cintoli (4 A)
Martina ci ha detto di essere cresciuta tanto grazie alla scuola. Durante il biennio riconosce di essere stata una ragazza abbastanza confusa, ma a partire dal terzo si è rivelata determinata. Infatti, al terzo è stata bocciata e questa esperienza l’ha cambiata definitivamente e in positivo.
Hai ammesso che per te la scuola non è solo un luogo di studio. In che modo credi di poter generare confronto e coesione tra la comunità studentesca?
<<Vorrei usufruire al meglio delle nostre assemblee per trasformare in realtà diverse iniziative, un esempio è il “Talent Show”, occasione in cui chiunque può mostrare il proprio talento. Vorrei inoltre organizzare delle giornate dedicate a temi importanti come l’ambiente, la salute mentale e i diritti umani. Infine, conserverei tradizioni come l’assemblea dello sport, la Giornata dell’arte, lo Scicliceo, il Gruppo ambiente e tante altre attività che creano confronto e per le quali si deve collaborare.>>
Cristian Zisa (4 C)
Cristian è un ragazzo sportivo, intraprendente e molto schietto nel rivolgersi verso gli altri. Per lui la scuola dovrebbe prendere l’aspetto di una grande famiglia, in cui tutti si sentano valorizzati e incoraggiati a partecipare alla vita studentesca.
Guardando la tua locandina, abbiamo notato che ti consideri tra i più “real”. Ritieni che la trasparenza sia una delle tue qualità?
<<Se per “real” si intende trasparenza, sì: la ritengo una delle mie qualità. Infatti vado fiero di non comportarmi mai, nei confronti dell’altro, in un modo che non mi rispecchierebbe; cerco sempre di essere sincero e schietto in ogni pensiero che esprimo. Colgo l’occasione per ringraziare coloro che hanno decorato le mie locandine.>>
Angelo Vindigni (V A)
Angelo, invece, si racconta determinato e disposto all’ascolto. Infatti, se dovesse salire, riterrebbe necessario che all’interno della rappresentanza ci sia trasparenza, umiltà e lealtà; per il resto, “ben vengano le divergenze di idee”.
Locandina molto originale, con tante tue sfaccettature ed espressioni. Quanto credi in te stesso e quanto in alto pensi di poter portare le idee degli altri?
<<Grazie, questo è esattamente il messaggio che volevo trasmettere. Mi considero una persona capace di essere sia seria che scherzosa, in base alla situazione.
Pian piano sono riuscito a crearmi una solida autostima, ma soprattutto ad affinare la mia capacità di ascolto: sia delle opinioni che delle idee degli altri. Sono convinto che questa apertura rappresenti una delle mie principali forze. Infatti, sebbene da soli si possa procedere rapidamente, è insieme che si possono raggiungere grandi traguardi.>>
Giuseppe Ugo (5 A)
Giuseppe - per tutti Peppe - è DJ Hugo alle nostre feste, ma è anche altro: accanto alla passione per la musica coltiva quella del basket, oltre a trascorrere gran parte del tempo al fianco degli amici e dei nonni. Se da una parte si conferma per come lo conosciamo (cioè divertente e spensierato), dall’altra si racconta anche come una persona molto determinata, seria e pronta a rischiare per le cose in cui crede.
Hai rilasciato un’intervista in cui dici di voler lasciare il segno in questa scuola. Come vorresti che gli altri ti ricordassero una volta uscito dal liceo?
<<L’espressione “lasciare il segno” è intesa come “portare avanti le mie idee e i miei progetti al fine di migliorare la scuola e il rapporto tra tutti gli studenti”. Vorrei essere ricordato per la mia simpatia e per aver fatto conoscere un punto di vista diverso della scuola: non è solo studiare; la scuola è un luogo di ritrovo e non deve essere vista come un edificio dove stiamo seduti 5/6 ore per 6 giorni alla settimana. Dobbiamo immaginarla come una grande comunità dove ritrovarsi, confrontarsi e, soprattutto, divertirsi.>>
Luca Raffetti (5 A)
Ultimo ma non meno importante, Luca è un candidato sicuro di sé, socievole e disponibile. Nella sua ottica la scuola dovrebbe essere un luogo più accogliente e piacevole, sempre incline ad ascoltare la voce dell’altro. Il programma di Luca, infatti, si focalizza su tre macroaree: “vivibilità”, “innovazione” e “studenti al centro”.
“Quest’anno, al tuo terzo tentativo di essere eletto, è quello buono per essere finalmente rappresentante d’istituto?”
<<Ho sempre creduto di essere all’altezza di ricoprire questo ruolo tanto importante quanto complicato, ma evidentemente è sempre mancato qualcosa. Ora, mai come prima, sono convinto della mia candidatura, anche a fronte della breve esperienza di questi ultimi due mesi come vostro rappresentante “d’ufficio”.
Pertanto sto lavorando per colmare i vuoti che negli scorsi anni non mi hanno permesso di essere eletto, con l’obiettivo di essere più completo ed efficace possibile, nella speranza di poter arrivare a questo desiderato obiettivo.>>
A parte ricordarvi che votare è un diritto e un dovere, non ci rimane che augurare: “Che vinca il migliore!”
La Caporedazione
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