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SPECIALE ELEZIONI 2024/2025: INTERVISTA AI CANDIDATI PER LA RAPPRESENTANZA DELLA CONSULTA

Come ogni anno, il nostro giornale scolastico, lo Scicliceo, si impegna a fare chiarezza e a rispondere a ogni dubbio riguardo alle votazioni per la rappresentanza della Consulta, che quest’anno si terranno il 26 ottobre. A contendersi questo importante ruolo ci sono tre studenti carichi e motivati: Kevin Bufardeci, Serena Gambuzza e Fernanda Iacono. Chi verrà eletto rappresenterà la nostra scuola, insieme a Siria Vollerino, impegnandosi a recarsi a Ragusa una volta al mese non solo per discutere delle problematiche che riguardano il nostro Istituto, ma anche per permettere a noi ragazzi di far parte di un contesto studentesco più ampio.


Essere rappresentanti della Consulta richiede dedizione, tempo e coinvolgimento; perciò abbiamo chiesto ai ragazzi che quest’anno hanno scelto di candidarsi cosa li ha spinti a prendere questa decisione.


Kevin Bufardeci 5^A

Kevin si descrive come un ragazzo disponibile, pacato e molto alla mano, ma allo stesso tempo scrupoloso e diretto quando la situazione lo richiede. Oltre a ciò, ritiene di avere una caratteristica in più che lo contraddistingue rispetto alle altre candidate: l'esperienza, grazie alla quale ha intenzione di rielaborare i contenuti appresi nei suoi cinque anni. 


"Ho capito di volermi candidare l'anno scorso, quando, vedendo Siria all'opera, ho sentito in me una forte voglia di ricoprire il suo stesso compito. Inoltre, dato che nella nostra scuola i ruoli di rappresentante d'istituto e consulta sono strettamente legati, prima ancora di Siria ho visto lavorare da vicino altri rappresentanti, tra cui il mio migliore amico Michele Asta. Per la stessa ragione, nonostante io sia al quinto, credo di poter lasciare la mia impronta anche ricoprendo il ruolo per un solo anno, proprio come fanno i rappresentanti d'istituto.


Kevin ci spiega che la Consulta ha il ruolo di rappresentare la scuola in un ambito più grande, quello provinciale, con attività ed iniziative che coinvolgano più istituti. Sottintendendo, dunque, che la nostra scuola ha bisogno di farsi sentire in coro con gli altri istituti della provincia e non come solista, ragione per cui il nostro candidato ha intenzione, anche grazie ai suoi contatti, di ricreare un ambiente prolifico in buona parte della provincia, proponendo nuovi progetti tra i quali eventi ed eventuali feste.


Serena Gambuzza III B 

Serena si reputa una ragazza disponibile, prudente e costante; riflette molto sulle sue scelte e quando decide di dedicarsi a qualcosa, si impegna per portarla al termine nel migliore dei modi. 

Estroversa e loquace, Serena ritiene di poter essere perfettamente in grado di rappresentare gli studenti nella Consulta, in quanto non avrebbe alcun tipo di problema o incertezza nell’esporsi e nel rapportarsi con le persone. Promette, inoltre, di porre sempre al primo posto gli altri e di ascoltare il parere di ciascuno prima di prendere qualsiasi decisione. Qual è l’obiettivo che si prefigge di raggiungere? Quello di creare un ambiente il più inclusivo possibile assicurando sempre disponibilità e dialogo. 

La nostra candidata tiene, in particolar modo, a precisare di puntare molto sull’inclusione, non solo di tutti gli studenti, ma anche della nostra scuola a livello provinciale. Proprio per questo motivo il suo primo pensiero, in caso venisse eletta, sarebbe rivolto al far aderire l’istituto a più eventi possibili, anche extracurriculari, e magari di organizzarne qualcuno.


Notevole, per concludere, la risposta all’ultima domanda che le è stata posta, in merito a come pensa che la Consulta possa migliorare la qualità della vita studentesca, anche fuori dall’ambito scolastico: Considero quello della Consulta uno dei compiti più singolari ma al contempo complicati da ricoprire per uno studente, poiché si adopera per assicurare il migliore confronto tra tutte le scuole, per portare novità e per ricevere input e soluzioni, con i quali cerca di migliorare l’ambiente in cui conviviamo tutti i giorni”. 


Fernanda Iacono 4^C 

Fernanda, la nostra ultima candidata, dichiara: Se fai solo ciò che sai fare, non sarai mai più di quello che sei ora. Lei stessa afferma che chi si limita a fare unicamente ciò che conosce, rischia di perdere occasioni di apprendimento e sviluppo; al contrario, chi si dimostra aperto a nuove esperienze, può scoprire talenti inaspettati e raggiungere risultati notevoli. Crede che solo così si possa diventare versioni migliori di sé stessi: investendo nel proprio potenziale e correndo il rischio del fallimento, inteso come parte integrante del processo di crescita. 

Non mi spaventa fallire perché so ricavare sempre qualche piccolo insegnamento dalle esperienze vissute. Inoltre, meglio aver dato il massimo e aver fallito, che vivere con il rimpianto di non averci nemmeno provato, queste le sue parole. 


Quando le abbiamo chiesto, in particolare, se sia solita ascoltare le opinioni altrui o seguire l’istinto, nella risoluzione di un problema, ha risposto: Trovo utile e vantaggioso raggiungere un giusto equilibrio. Se le decisioni mi riguardano in prima persona, preferisco seguire il mio istinto, che di rado sbaglia. Se le conseguenze delle mie decisioni si riflettono, invece, su altre persone, sono dell’idea che l’ascolto sia fondamentale”. 


È interessante infine come ci espone gli atteggiamenti e i comportamenti che metterebbe in atto di fronte a tematiche importanti quali l’inclusione, la salute mentale e la sostenibilità ambientale nelle scuole. Spiega che, innanzitutto, partirebbe dal promuovere un ambiente accogliente per tutti gli studenti, integrando programmi di formazione per gli insegnanti e di sensibilizzazione per noi ragazzi, in modo tale da valorizzare la diversità e il rispetto reciproco. Per quanto riguarda la salute mentale, sarebbe essenziale, da parte della scuola, offrire un sostegno psicologico a noi studenti, ovvero uno spazio sicuro dove possiamo esprimere le nostre emozioni e affrontare gli ostacoli incontrati durante l’adolescenza. Per la sostenibilità ambientale conferma la validità di attività extra scolastiche dedicate, come la pulizia dell’ambiente già sperimentata in passato. 

“Ovviamente tutto questo - ripete - è possibile solo grazie alla collaborazione reciproca”. 

Virginia Carbone e Claudia Sgarlata

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