Avete presente i tempi in cui Martin Luther King si batteva contro la discriminazione razziale e Bob Dylan iniziava a testimoniare a riguardo con le sue canzoni? La mia intenzione è quella di riportarvi indietro proprio in quel periodo raccontandovi qualcosa su “The Help”, un classico moderno scritto da Kathryn Stockett. Ci troviamo a Jackson, nel Mississippi, agli inizi degli anni 60 dove ancora ci si attacca a vecchie credenze come il fatto che la popolazione terrestre sia suddivisa in razze o che lo sporco dipenda dal colore della propria pelle. Qui le donne di colore sono costrette a lavorare come cameriere presso le case delle borghesi famiglie bianche in cambio di qualche soldo e molto spesso di poco rispetto. Il romanzo è incentrato sulle vite di Aibileen, una cameriera che ha “tirato su” ben 17 bambini come se fossero suoi ma che ha tragicamente perso il suo unico figlio, e di Minny, un’altra cameriera licenziata spesso per la sua impertinenza, con molti figli e un marito violento che la aspettano a casa. Le loro vite nel corso del romanzo si intrecciano con quella di Eugenia Phelan, chiamata Skeeter, una giovane ragazza bianca neolaureata la quale, a differenza delle sue amiche già sposate e con dei figli, coltiva il sogno di diventare una scrittrice e l’inconsapevole voglia di rivoluzionare la società di quel tempo, costituita da regole indiscutibili dalle quali trapela l’odio e il disprezzo nei confronti degli afroamericani. Questo la porta all’esclusione dalla società proprio come se fosse di colore, d’altra parte la spinge a dar voce insieme ad Aibileen e Minny alle loro ragioni e ai loro diritti tramite un progetto clandestino piuttosto rischioso. Da questa storia intrisa di coraggio, verità e anche molta indifferenza è stata tratta nel 2012 una versione cinematografica piuttosto fedele al libro diretta da Tate Taylor ed interpretata da Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain, Allison Janney, Viola Davis, Emma Stone e Octavia Spencer, vincitrice come “miglior attrice non protagonista” sia alla notte degli Oscar che ai Golden Globe, premi che spiccano tra i tanti altri riconoscimenti attribuiti a questa pellicola. Tramite questa storia commovente che riesce a strappare anche qualche risata la Stockett e Tate Taylor, amici ed entrambi originari proprio di Jackson, parlano dunque di un passato che non abbiamo lasciato del tutto alle spalle e ci fanno capire che la verità molte volte risulta scomoda e difficile da ascoltare, ma una volta sentita non è più possibile mettervi una pietra sopra. Penso infatti sia inutile ignorare che ancora oggi viviamo in una società piena di giudizi che non vanno oltre le apparenze, ma dove alla fine ad andare avanti sono sempre, o quasi, l’ignoranza e l’indifferenza. Quello che ho appreso da “The Help”, che poi è il motivo per cui vi consiglio di leggere il libro o guardare il film, è che per iniziare a cambiare il mondo nel nostro piccolo è necessario aiutare chi in fondo ha solamente bisogno di smettere di riversare il proprio odio.
Francesca Cannata
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