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Totò Riina

Totò Riina faceva parte dell’associazione malavitosa detta “Cosa Nostra” e ne fu il capo assoluto dal 1982 fino alla data del suo arresto avvenuto nel 1993. È considerato il mafioso più pericoloso, potente e sanguinario di tutti i tempi e aveva vari soprannomi; ‘u curtu (il basso), soprannome dovuto alla sua bassa statura di 158 centimetri e “la belva” per indicare la sua brutalità sanguinaria.

Durante gli anni della sua gioventù Totò si avvicinò alla figura di Luciano Liggio, soggetto malavitoso e considerato il boss della zona. All’età di 19 anni viene condannato ad una pena di 12 anni per aver ucciso durante una rissa un suo coetaneo di nome Domenico Di Matteo.

Per quanto riguarda la famiglia sappiamo che il padre Giovanni e il fratello minore Francesco morirono negli anni Quaranta a causa dell’esplosione di una vecchia bomba americana. Il 16 aprile del 1974 Riina si sposò, anche se non era un matrimonio del tutto regolare legalmente, con Antonietta Bagarella, detta Ninetta, sorella di due suoi amici di infanzia Calogero e Leoluca Bagarella.

Era detenuto nel carcere di Opera quando dovette scontare i suoi 26 ergastoli.

Il legame stretto di Messina Denaro con Totò Riina fu confermato dallo stesso “capo dei capi” nei suoi colloqui con il compagno di detenzione, intercettati in carcere nel 2013: «Suo padre buonanima era un bravo cristiano, un bel cristiano ‘u zu Ciccio di Castelvetrano». Poi passò a parlare del figlio: «Lo ha dato a me per farne quello che ne dovevo fare, è stato qualche 4 o 5 anni con me, impara bene, minchia…». Successivamente Riina affermò nell’intervista che considerava Matteo Denaro Messina solo un “imprenditore” per via del suo progetto dei pali eolici; infatti, quando nel 1993 Matteo non proseguì con il padrino questo gesto fu visto come un abbandono, ma soprattutto un tradimento.

Per concludere si può dire che con l’arresto di Matteo Denaro Messina e la morte di Totò Riina si è conclusa un’era… un’era di atrocità e di morti ingiuste. Sarà vero o dietro questi due nomi “illustri" ci sono ancora molte altre persone coinvolte?

Raffaele Portelli


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