Salvatore Schillaci nasce il 1º dicembre 1964 nel centro storico di Palermo e cresce al CEP, uno dei rioni del capoluogo siciliano.
La sua carriera inizia all’AMAT Palermo, successivamente si trasferisce a Messina, dove corona delle stagioni da vero trascinatore, portando la squadra dalla serie C2 alla serie B.
Nel 1989 fa il vero salto di qualità quando viene ingaggiato dalla Juventus, dove presto assume il ruolo di titolare.
Dopo tre stagioni alla Juventus si trasferisce all'Inter dove sigla 11 gol in 30 partite.
Successivamente gli viene proposto il trasferimento nello Júbilo Iwata, squadra militante nel campionato giapponese. Appena arrivato viene travolto da un entusiasmo contagioso, che lo porta a condurre ottime stagioni ottenendo 56 gol in 78 partite. Nel 1997 conquista il campionato. La sua carriera si concluderà ufficialmente nel 1999 in seguito a un grave infortunio.
Nel 1990 viene convocato al mondiale dall’allenatore Azeglio Vicini. Totò non rientra tra gli 11 titolari, ma quando, durante la gara contro l’Austria, segna un gol di testa dopo solo quattro minuti dall’inizio del secondo tempo, sbloccando la partita e siglando la prima vittoria per la nazionale, comincia a mostrarsi meritevole di fiducia, segnando in ogni singola partita di quelle “notti magiche”.
Insomma, questo cammino non ha avuto l’epilogo che avremmo voluto, ma ci apre gli occhi mostrando il perfetto connubio tra tenacia e fragilità, fondamentali per un uomo volenteroso di prendersi ciò che gli spetta.
Dopo il ritiro dalla carriera calcistica, si occupa della gestione di squadre giovanili, oltre a prendere parte a vari film e programmi basati sul calcio.
Da tempo l'ex attaccante azzurro lottava contro un cancro, che lo aveva portato alla depressione e alla costante paura della morte. Negli ultimi due anni, tuttavia, i problemi sembravano essersi placati. Addirittura negli ultimi giorni si era registrato qualche miglioramento, prima che la situazione si aggravasse inaspettatamente, portandolo alla morte. Totò Schillaci si spegne alle 9:55 del 18 settembre all’ospedale civico di Palermo, dove era ricoverato.
RAFFAELE PORTELLI
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