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UN ANELLO DI STELLE

Aggiornamento: 23 nov 2018

Il nostro sistema solare è contenuto all’interno di una Galassia, la Via Lattea, dal greco γαλαξίας (galaxìas), che significa “di latte, latteo”. La Galassia è un grande insieme di stelle, sistemi, ammassi ed associazioni stellari, gas e polveri che costituiscono il mezzo interstellare.

Le galassie possono avere dimensioni molto vaste e varie: dalle più piccole galassie nane, formate da poche decine di milioni di stelle, alle galassie giganti, contenenti anche mille miliardi di stelle, orbitanti attorno a un comune centro di massa.

Le galassie sono state categorizzate secondo la loro morfologia visuale: una tipologia molto diffusa è quella ellittica avente un profilo ad ellisse; le galassie spirali possiedono invece una forma discoidale con delle strutture spiraliformi che si dipartono dal nucleo; le galassie peculiari hanno una forma irregolare o insolita dovuta agli effetti delle interazioni mareali con le galassie vicine, se tali interazioni sono troppo intense si può aver luogo la fusione delle due galassie, formando una galassia irregolare e dando spesso origine a intensi fenomeni di formazione stellare.

Questa immagine che tipo di galassia rappresenta? Innanzitutto è una galassia molto strana, non solo per la sua forma ad anello, ma anche perché nella sua struttura inusuale, distante 300 milioni di anni luce, sono state identificate svariate sorgenti nei raggi X associate ad altrettanti oggetti compatti, come stelle di neutroni e buchi neri.

Tuttavia non è un caso unico, perché rientra nella categoria delle cosiddette ring galaxy (“galassie anello”) che sarebbero il frutto di una collisione ortogonale tra due galassie di massa simile. Una collisione del genere non comporta scontri tra le stelle delle galassie, ma violente compressioni delle nubi molecolari galattiche, che possono innescare formazioni di nuove stelle nella struttura a ciambella che risulta da questo processo.

Proprio una di queste galassie, denominata AM 0644-741, è stata studiata da tre astronome italiane -Anna Wolter (INAF/Osservatorio Astronomico di Brera), Michela Mapelli (INAF/Osservatorio astronomico di Padova) e Antonella Fruscione (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics) - che hanno scoperto nell’anello una catena di sorgenti associabile a buchi neri e stelle di neutroni.

La galassia è stata osservata con l’osservatorio spaziale per raggi X Chandra, grazie al quale sono state rilevate le brillanti sorgenti. Con questi dati è stata ricostruita la formazione dell’anello frutto dello scontro tra due galassie: “la pallottola è forse la galassia a sinistra dell'anello” – afferma Anna Wolter.

L’intensa fase di formazione stellare innescata dallo scontro ha indotto la formazione anche di stelle di grande massa, già esplose nel frattempo come supernove. I resti collassati di queste stelle sono registrabili all’interno dell’anello come buchi neri di 5-20 masse solari, oppure stelle di neutroni con masse di poco superiore a quella solare.

Questi oggetti compatti sono stati evidenziati grazie alla radiazione X prodotta dal gas riscaldato per attrito che vortica nei loro dischi di accrescimento generati dal materiale strappato a eventuali stelle compagne.

Annalisa Ferro


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